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La Sapa (Sa Saba in lingua sarda) è uno sciroppo molto pregiato, chiamato anche miele d’uva, che si realizza con il mosto fresco nel periodo della vendemmia. La preparazione della Sapa è lunga e laboriosa e probabilmente per questo, come purtroppo per altre cose, si è via via affievolita, fino a quasi scomparire. Gli usi in cucina sono svariati, ed è riduttivo considerarla solo come dolcificante visto il suo gusto unico, infatti la si può usare per accompagnare sorbetti, per condire fagioli, ceci e castagne; per bagnare dolci, ravioli, tortelli e crostate; per impastare il ripieno dei tortelli dolci; per insaporire il pane e la polenta; può anche accompagnare tutti i formaggi stagionati e degustata con il parmigiano. A casa mia la si usa prevalentemente per la preparazione dei dolci. La Sapa si conserva in un luogo buio, fresco e asciutto.
Ingredienti
Mosto fresco q.b. (che ricaveremo dall’uva) La buccia di un’arancia per ogni litro di mostoProcedimento
Lavate con cura l’uva, sgranatela e poi mettetela su un panno pulito ad asciugare.
Quindi trasferitela in una ciotola capiente e schiacciatela prima con le mani e se ne avete la possibilità, anche con la pressa, in modo da eliminare tutta la buccia.
Colate il mosto attraverso una garza e poi mettete a bollire il liquido ottenuto a fuoco lento con qualche pezzetto di buccia di arancia.
Bisogna star attenti che non si attacchi al fondo del recipiente perciò occorre rimestare spessissimo e delicatamente.
La Sapa sarà pronta quando il liquido, bollendo, si sarà ridotto di almeno 1/3 della sua quantità iniziale e la schiuma sarà diventata di un colore rosso forte. La colorazione del mosto cotto (la Sapa) è molto scura e somiglia al caramello.